lunedì 18 febbraio 2013

[La vita... è ricordarsi di un risveglio] di Sandro Penna





La vita... è ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all'alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell'aria pungente.

Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa è più dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l'azzurro
e il bianco della sua divisa, e fuori
un mare tutto fresco di colore.


Sandro Penna (1906-1976) è stato un poeta italiano. Amico di Saba e di artisti dei circoli fiorentini. Trascorse gran parte della sua vita tra Roma e Milano; diplomato in ragioneria svolse i più svariati mestieri: commesso in una libreria, correttore di bozze e mercante d'arte. La prima raccolta, intitolata Poesie, risale al 1939.
Come Saba muove da concrete esperienze di una realtà comune, rifiutando le complesse analogie dell'Ermetismo e le ricerche della "poesia pura".
Tematica prevalente della sua poesia è l'amore omosessuale; attraverso di essa, l'autore, tenta di rappresentare la permanenza della vita nella mutevolezza della storia. Difficile equilibrio tra contenuto scabroso e forma classica, nel desiderio di riscattarsi e rendere accettabile quel motivo che sancisce l'esclusione del poeta dalla società "borghese" del tempo.

La poesia è costituita da due strofe di cinque versi ciascuna. L'occasione del componimento è il ricordo di un "risveglio/ triste" (vv. 1-2) in treno. Nella prima stanza il poeta si ridesta e osserva l'alba dal finestrino, domina una "luce incerta" (v.3), percezione visiva, cui fa da contraltare la sensazione del "corpo rotto" (v.4), rattrappito, per la notte in treno e per "la malinconia" incontaminata e "aspra", penetrante, "dell'aria".
La seconda strofe si apre con un "ma" avversativo che sintatticamente e tematicamente la contrappone alla prima. Si ripete il topos del ricordo, questa volta però reso "dolce" in funzione della "liberazione/improvvisa" (v.6-7), dell'accorgersi del poeta che accanto a lui si trova "un marinaio giovane" e che "l'azzurro/ e il bianco della sua divisa", rischiara e "rende fresco di colore", in una sorta di sinestesia, il paesaggio albeggiante esterno prima cupo e malinconico.


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